Intimità, nel Tantra, ha un significato dal sapore magico.
E' una esperienza, tanto attesa e cercata, che si concretizza in una sperimentazione unica, indimenticabile.
I corpi entrano in contatto, si toccano, si sfiorano, si scambiano fluidi, si trasmettono energia, si arricchiscono di vitalità.
Lo stesso accade sul piano astrale dove entrano in contatto campi energetici psichici, scambiandosi ed arricchendosi di sentimenti ed emozioni profonde e potenti.
Ma ancor di più si "uniscono" i corpi di Luce, scambiandosi fotoni, ampliando il campo "Luminoso" e spirituale.
Il contatto fisico, il rapporto intercorrente tra i due corpi è una della triplice reazione che avviene e si scatena come una folgore.
La pelle (molto spesso ignorata e trascurata) è la parte più recettiva in quanto rappresenta il confine tra il corpo fisico e quello eterico e quando entra in "contatto" con la "pelle" dell'altro produce una scarica elettro magnetica che si propaga nell'intero corpo. I corpi dovrebbero soffermarsi sul contatto epidermico, porre maggiore attenzione, maggiore riguardo.
La pelle va accarezzata, stuzzicata, rilassata, affinché i fluidi energetici possano scorrere liberamente ed armonizzarsi all'unione, alla fusione con l'altro corpo.
Il veicolo è il piacere, l'abbandono, il lasciarsi andare totalmente, inebriarsi di una Ambrogia divina. Tutte le resistenze sono scomparse, l'abbandono è totale, l'uno si fonde nell'altro senza alcuna resistenza. Intimità è unione, unione con l'altra parte di me stesso.
Non esiste più il possesso, l'appartenenza, l'egoismo, nell'abbandono ogni cosa cessa di essere, non c'è più personalità, ne più nessuna individualizzazione, ma un solo Essere, Divino, Spirituale che brilla di Luce Eterna nella sua Unità.
Entrare nell'intimità dell'altro/a è l'inizio, dove una meravigliosa ebbrezza s'innalza, di un processo che culminerà nella Luce Divina, nell'Eterna esistenza di Dio.
Concetto Narayana Cammisa
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